A partire dai risultati di un processo di ricerca empirica, qualitativa e partecipata che ha indagato le rappresentazioni del gioco di dieci famiglie migranti di bambini con disabilità, si intendono proporre alcune buone prassi educative che, in una società inclusiva, si pongono l’obiettivo di garantire una qualità di vita degna nel riconoscimento dei diritti umani alla partecipazione sociale e al gioco. È emersa la necessità di agire su un piano culturale di educazione e sensibilizzazione verso un nuovo paradigma della complessità e dell’umanità, di implementare le competenze riflessive, critiche, allocentriche e transculturali degli operatori e di accompagnare da un punto di vista pedagogico i genitori per valorizzare e trasformare le rappresentazioni delle famiglie in una risorsa operativa, per riconoscere ai genitori il desiderio di far crescere il bambino attenuando il timore di sentirsi inadeguati, per rinforzare le competenze genitoriali fornendo indicazioni metodologiche per curare l’esperienza di gioco in modo da facilitare la relazione e la partecipazione del bambino.
Rossoni, E. (2025). La relazione ludicoeducativa con un bambino con disabilità. Innestare nuove pratiche educative. In G. Amatori, C. Giaconi (a cura di), Pedagogia speciale e connessioni di cura. Generazioni, legami, famiglie, caregiving (pp. 77-88). Pensa MultiMedia.
La relazione ludicoeducativa con un bambino con disabilità. Innestare nuove pratiche educative
Rossoni, E.
2025
Abstract
A partire dai risultati di un processo di ricerca empirica, qualitativa e partecipata che ha indagato le rappresentazioni del gioco di dieci famiglie migranti di bambini con disabilità, si intendono proporre alcune buone prassi educative che, in una società inclusiva, si pongono l’obiettivo di garantire una qualità di vita degna nel riconoscimento dei diritti umani alla partecipazione sociale e al gioco. È emersa la necessità di agire su un piano culturale di educazione e sensibilizzazione verso un nuovo paradigma della complessità e dell’umanità, di implementare le competenze riflessive, critiche, allocentriche e transculturali degli operatori e di accompagnare da un punto di vista pedagogico i genitori per valorizzare e trasformare le rappresentazioni delle famiglie in una risorsa operativa, per riconoscere ai genitori il desiderio di far crescere il bambino attenuando il timore di sentirsi inadeguati, per rinforzare le competenze genitoriali fornendo indicazioni metodologiche per curare l’esperienza di gioco in modo da facilitare la relazione e la partecipazione del bambino.| File | Dimensione | Formato | |
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