Uno dei principali punti di applicazione del biopotere è rappresentato dal corpo. Quando la corporeità si manifesta come fisionomicamente diversa, sede di pulsioni incontrollate e comportamenti potenzialmente pericolosi, i soggetti che la rappresentano vengono spesso allontanati, rinchiusi e castrati. Questi corpi vengono imbrigliati in dispositivi che ne stabiliscono una visibilità minuziosa, ininterrotta e pervasiva. Tali figure si avvicinano molto all’esperienza diffusa del corpo disabile. Come è possibile superare questo senso comune che pervade le pratiche degli operatori nel lavoro quotidiano con persone disabili? Come mettere il corpo al centro di una sensibilità condivisa? Come resistere alle spinte di esclusione delle persone disabili dall'esperienza di un'affettività sessuata? In questo capitolo, tenteremo di decostruire come il biopotere agisce normando e normalizzando il corpo delle persone disabili in relazione alla sessualità. Verranno poi presentate pratiche di svelamento dei referenti impliciti di alcune rappresentazioni e prassi, promuovendo spazi di generazione di nuovi modi di pensare, vivere e percepire la corporeità propria e altrui, radicate in esperienze di supervisione pedagogica.
Facciocchi, M., Cattarin, C., Bardarè, M. (2025). Voluttà abnormi e desideri castrati: discorsi e pratiche per la decostruzione del biopotere all'incrocio tra sessualità e disabilità. In F. Cappa (a cura di), Il corpo come oggetto pedagogico (pp. 79-96). Milano : FrancoAngeli.
Voluttà abnormi e desideri castrati: discorsi e pratiche per la decostruzione del biopotere all'incrocio tra sessualità e disabilità
Facciocchi M.;Cattarin C.;
2025
Abstract
Uno dei principali punti di applicazione del biopotere è rappresentato dal corpo. Quando la corporeità si manifesta come fisionomicamente diversa, sede di pulsioni incontrollate e comportamenti potenzialmente pericolosi, i soggetti che la rappresentano vengono spesso allontanati, rinchiusi e castrati. Questi corpi vengono imbrigliati in dispositivi che ne stabiliscono una visibilità minuziosa, ininterrotta e pervasiva. Tali figure si avvicinano molto all’esperienza diffusa del corpo disabile. Come è possibile superare questo senso comune che pervade le pratiche degli operatori nel lavoro quotidiano con persone disabili? Come mettere il corpo al centro di una sensibilità condivisa? Come resistere alle spinte di esclusione delle persone disabili dall'esperienza di un'affettività sessuata? In questo capitolo, tenteremo di decostruire come il biopotere agisce normando e normalizzando il corpo delle persone disabili in relazione alla sessualità. Verranno poi presentate pratiche di svelamento dei referenti impliciti di alcune rappresentazioni e prassi, promuovendo spazi di generazione di nuovi modi di pensare, vivere e percepire la corporeità propria e altrui, radicate in esperienze di supervisione pedagogica.| File | Dimensione | Formato | |
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